L’arte del saper fare bene italiano
L’arte del saper fare bene italiano
L’Aquila
Caserma della Guardia di Finanza “Vincenzo Giudice di Coppito”
martedì 7 luglio – giovedì 6 agosto 2009
Nell’ambito del G8 de L’Aquila è nata la mostra “L’arte del saper fare bene italiano” che è stata presentata a L’Aquila presso la Caserma della Guardia di Finanza “Vincenzo Giudice di Coppito” dal 7 luglio al 6 agosto 2009.
L’esposizione è stata promossa dal Ministero del Turismo in collaborazione con la Regione Abruzzo. La mostra è stata curata Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando, ed è stata organizzata da Comunicare Organizzando.
La mostra
Il made in Italy viene da molto lontano: è il frutto di una lunga e fertile cooperazione tra cultura, arte, artigianato, abilità manifatturiera, territorio, memorie storiche. In quest’ottica il made in Italy si presenta non più come fenomeno del secondo dopoguerra, basato su fattori contingenti come il basso costo del lavoro, l’emergere di un nuovo ceto imprenditoriale, il fiorire di alcuni stilisti e designer, la voglia di riscatto del popolo italiano dopo le tristezze della guerra, ma come un concetto fluido e un effetto di cause profonde. La mostra “L’arte del saper fare bene italiano” è stata dunque testimonianza del made in Italy nei tanti settori in cui il nostro Paese si è da sempre contraddistinto, attraverso circa 130 esempi tra passato e presente che spaziano dall’eccellenza dell’Italia nei libri, nella musica, nel mobile, nella moda, negli occhiali, nell’arte del vetro, nella produzione della Vespa o delle macchine Fiat, all’eccellenza dell’Abruzzo nell’oro, nelle ceramiche, nel tombolo, nell’alta tecnologia. Sono stati pertanto esposti oggetti che hanno segnato la storia del costume e della cultura italiana e mondiale. Accanto ad una sezione più generale dedicata al “saper fare bene” in Italia, un’altra sezione è stata dedicata ai settori in cui la Regione Abruzzo eccelle da sempre.
“L’arte del saper fare bene italiano” – Sezione Italia
Eccellenza è un termine utilizzato oggi per tutto ciò che in Italia raggiunge livelli esemplari di qualità. Storia, cultura, valori, costituiscono la base del made in Italy e il successo di tante eccellenze italiane nel tempo e in periodi di crisi è dovuto proprio ad una cultura di prodotto molto forte e antica che ha dimostrato di evolvere incessantemente nel tempo.
La profondità delle radici, infatti, fa sì che la fioritura risulti continua e variata: dalle botteghe rinascimentali alla cultura manifatturiera contemporanea scorre una linea equilibrata di arte e artigianalità, creatività e tradizione, storia e territorio, qualità delle materie prime e tecniche di lavorazione.
Certe specializzazioni manifatturiere non sono nate né per caso né per forza ma da una cultura di prodotto e d’impresa ben sedimentate in certi luoghi e in certe popolazioni. Da questo derivano in Italia quel particolare “saper fare bene” le cose e quella creatività che generano a loro volta una modernità atipica e inimitabile. Lo stile italiano – dal design alla moda – è il prodotto, più e meglio che di singoli individui, di un’intera storia.
Il percorso della mostra si è articolato quindi tra esempi significativi della creatività, della genialità, della capacità inventiva che da sempre ha caratterizzato il nostro Paese. Un Paese, il nostro, che da sempre si è contraddistinto per i suoi artigiani, artisti, ricercatori, uomini di scienza e di cultura.
Queste le isole espositive allestite: Leonardo Da Vinci; La musica; Il vetro; Il libro; La moda; Il design; Gli occhiali; La Vespa; La Cinquecento.
Ed ecco alcuni esempi in mostra delle “eccellenze” italiane: il violino “Carlo IX “, costruito nel 1566 a Cremona per la corte di Francia da Andrea Amati, primo grande liutaio, capostipite della famiglia che operò fino alla metà del 1700; il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo Da Vinci e Le macchine di Leonardo (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano); la Legenda maior sancti Francisci di S. Bonaventura da Bagnoregio, manoscritto di pergamena del XIV secolo dalla ricchissima decorazione che contiene la Vita beati Francisci e i Miracula post mortem che S. Bonaventura scrisse e presentò al Capitolo generale dell’ordine nel 1263; la Partitura autografa della Tosca – II atto di Giacomo Puccini; il telescopio di Galileo Galilei (1600 ca.) grazie al quale lo scienziato osservò a lungo le eclissi e le congiunzioni dei satelliti di Giove, stabilendone i rispettivi periodi, nella convinzione che potessero offrire la soluzione alla precisa determinazione della longitudine; il Telaio a licci – Puglia (Martinafranca) dell’ultimo quarto del secolo XIX, in origine collocato all’interno delle abitazioni tradizionali pugliesi denominate trulli e finalizzato alla realizzazione di stoffe da corredo; l’Abito attribuito a Eleonora di Toledo del 1560 circa (Museo Palazzo Reale – Pisa), appartenuto a Eleonora da Toledo moglie di Cosimo de Medici Duca di Toscana molto simile alla veste con cui viene ritratta dal pittore Bronzino e oggi a Praga; l’Abito femminile di manifattura italiana della seconda metà del Settecento; il Cassettone di Bottega lombarda con decorazione a imitazione delle ceramiche Wedgwood; il Mobile da soggiorno Casablanca di Ettore Sottsass del 1981 (Milano, Triennale Design Museum – Collezione Permanente del Design Italiano); la Poltrona di Carlo Bugatti della fine del XIX secolo (Milano, Castello Sforzesco Civile Raccolte d’Arte Applicata); la prima e l’ultima Vespa sul mercato; la prima Cinquecento e la nuova Cinquecento cabriolet.
“L’arte del saper fare bene italiano” – Sezione Abruzzo
Se c’è una regione dove passato, presente e futuro convivono virtuosamente, questa è l’Abruzzo. Necropoli e castelli, tratturi e fortezze, chiese di ieri e industrie di oggi producono una sommatoria di eccellenze, scosse ma non turbate dagli eventi di oggi, come da quelli di ieri. Territorio cerniera fra il nord e il sud d’Italia, l’Abruzzo è stato terreno di conquista di Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni, tutti interessati ai prodotti della pastorizia e attratti dal territorio montuoso, ricco di acque e contrafforti adatti a costruirvi castelli e fortezze e borghi murati.
Le eccellenze produttive e le eccellenze intellettuali sono state rappresentate dall’Università, dal Conservatorio Alfredo Casella, dalla Scuola di Cinema. Altrettanti celati nel profondo della montagna, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, i più grandi laboratori sotterranei del mondo, elaborano quanto ci sia di più avanzato nella Fisica Nucleare.
Le eccellenze dell’Abruzzo sono state rappresentate in mostra da: La Ceramica di Castelli; L’oro; Il Tombolo; I Laboratori Nazionali del Gran Sasso; Il nuovo centro del Fucino; le Aziende leader del territorio.