Degas. Classico e Moderno
DEGAS
classico e moderno
Roma – Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
venerdì 1° ottobre 2004 –martedì 1° febbraio 2005
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
Nella cornice del Complesso del Vittoriano dal 1° ottobre 2004 al 1° febbraio 2005 è stata presentata “Degas classico e moderno”, la mostra più completa mai organizzata in Italia su Degas pittore, scultore, disegnatore, fotografo, incisore. Oltre centosettanta le opere esposte: oltre trenta olii, venti pastelli, una quarantina di disegni, l’intera collezione delle settantatre sculture provenienti dal Museu de Arte di San Paolo del Brasile, un’intera sezione dedicata alle fotografie provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi realizzate da Degas stesso in una costante ansia di sperimentazione.
Un Comitato Scientifico di fama internazionale ha presentato tutti i temi con i quali si è confrontato l’occhio lucido dell’artista: non solo le celebri ballerine ma anche i ritratti di un’intensità vibrante, non solo i cavalli e i fantini alle corse ma anche le stiratrici, le donne alla toeletta e le dame a teatro, non solo i musicisti all’Opéra ma anche i meno noti paesaggi.
I più importanti Musei Pubblici di Francia, Olanda, Norvegia, Serbia, Germania, America, Brasile, Australia hanno contribuito con i loro prestiti alla qualità della mostra.
L’esposizione, che è nata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è promossa dal Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, Assessorato alla Comunicazione – e dalla Presidenza della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche della Cultura, della Comunicazione e dei Sistemi Informativi.
La mostra “Degas classico e moderno” si è avvalsa di un Comitato Scientifico prestigioso composto da Ann Dumas, Diane Kelder, Jean Leymarie, Gioia Mori, coordinato da Maria Teresa Benedetti. Commissario generale: Claudio Strinati. La rassegna è stata coordinata e organizzata da Alessandro Nicosia.
La mostra
Il dramma di Degas è armonizzare “le esigenze di perfezione classica e la visione acuta della realtà moderna” (J. Leymarie). Da qui nasce il titolo della mostra che costituisce il fil rouge del percorso di “Degas classico e moderno”. Se inizialmente l’educazione artistica, legata ai grandi modelli del passato, consente all’artista di acquisire gli strumenti necessari ad esprimere il suo mondo, presto egli sente l’esigenza di legare la sua attività alla realtà contemporanea, vivendo con estrema tensione il rapporto fra i valori della tradizione e il richiamo della modernità.
La mostra ha voluto dunque ripercorrere l’intero cammino creativo ed umano dell’artista attraverso opere provenienti dal Musée d’Orsay, il Musée des Arts Décoratifs e il Cabinet des Estampes della Bibliothèque Nazionale di Parigi, il Narodni Muzej di Belgrado, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunstmuseum di Berna, il Musée des Beaux-Arts di Tours, la Najonalgalleriet di Oslo, e poi, ancora, il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery di Washington, il Montreal Museum of Fine Arts, la National Gallery di Ottawa, il Columbus Museum di Providence, l’UCLA Hammer Museum di Los Angeles, il Denver Art Museum.
“L’esposizione intende evidenziare la tensione di Degas verso una continua sperimentazione, la curiosità per sempre nuovi procedimenti, per espressioni lontane da formule già praticate” (M. T. Benedetti). In mostra, dunque, non solo un nucleo importante di olii, ma anche la cospicua presenza della produzione scultorea: nonostante si sia a lungo supposto che egli si sia dedicato alla scultura negli ultimi anni, quando era ormai troppo cieco per dipingere, Degas scolpisce per tutta la vita. “Per mia soddisfazione – afferma – per dare ai miei dipinti e ai miei disegni maggiore espressione, più ardore e vitalità”.
I legami della scultura con la pittura, il disegno e le altre manifestazioni dell’attività dell’artista sono molto stretti perché Degas è ossessionato dal movimento e dalla posizione dei corpi e la scultura non è che un’anticipazione o una riflessione su di essi. La mostra “Degas classico e moderno” vuole essere anche un’occasione per cogliere il dialogo sottile, i rimandi espressivi tra le ballerine, i cavalli, i nudi ora dipinti, ora scolpiti.
Altri prestiti importanti, i pastelli, che per la loro fragilità difficilmente escono dalle collezioni; arricchiscono l’esposizione i monotipi, le incisioni, i tanti disegni preparatori e non, le copie dai Maestri del passato, i bozzetti e le interessanti e curiose fotografie realizzate da Degas stesso.
L’artista utilizza la tecnica fotografica con la creatività e l’audacia che lo caratterizzano: predilige l’atmosfera delle lampade o quella lunare, lavora soprattutto di sera fissando sulla lastra la famiglia Halévy, i parenti, gli amici ottenendo effetti a tratti surreali. Il grande poeta Paul Valéry nel descrivere le immagini di Renoir e di Mallarmé che compaiono in una fotografia, paragona a fantasmi le loro figure riflesse nello specchio.