Klimt, Kokoschka, Schiele dall’Art Nouveau all’Espressionismo
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
Klimt, Kokoschka, Schiele
dall’Art Nouveau all’Espressionismo
Roma, Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
6 ottobre 2001 – 3 febbraio 2002
Dal 6 ottobre 2001 al 3 febbraio 2002, il Complesso del Vittoriano ha ospitato una straordinaria mostra dedicata a tre grandi artisti austriaci quali Gustav Klimt (1862-1918), Egon Schiele (1890-1918) e Oskar Kokoschka (1886-1980), riuniti insieme a testimoniare l’atmosfera fin de siècle in Austria durante il passaggio dall’Art Nouveau all’Espressionismo. Non una rassegna sulle singole individualità, bensì la ricostruzione di un’epoca rappresentata dai tre grandi Maestri. Concentrata sui primi due decenni del XX secolo, la mostra traccia la nascita dell’arte moderna austriaca.
Klimt Kokoschka Schiele: dall’Art Nouveau all’Espressionismo ha compreso 120 importanti opere fra dipinti acquarelli e disegni. I prestiti sono stati accolti dai maggiori musei internazionali e da numerose collezioni private; alcune opere sono state esposte per la prima volta al pubblico.
L’esposizione, prima nel suo genere nella capitale, è stata promossa dal Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche-, unitamente alla Provincia di Roma – Presidenza della Giunta, Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili -, alla Regione Lazio – Presidenza della Giunta, Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo-, alla Fondazione Antonio Mazzotta, con la collaborazione dell’Ambasciata d’Austria in Italia, del Forum Austriaco di Cultura a Roma, dell’Azienda di Promozione Turistica di Roma, e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
L’esposizione è stata organizzata e prodotta da Alessandro Nicosia.
Il Curatore
Jane Kallir è autrice del catalogo ragionato Egon Schiele: The Complete Works. Ha curato varie mostre per musei di tutto il mondo, fra cui l’Indianapolis Museum of Art, il Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, il San Diego Museum of Art, l’Historisches Museum der Stadt Wien, l’Osterreische Galerie di Vienna e la National Gallery of Art di Washington, DC.
Il Comitato Scientifico
Claudio Strinati, Soprintendente per i Beni Storici e Artistici di Roma, Marian Bisanz-Prakken, Curatrice dell’Albertina, Vienna, Gerbert Frodl, Direttore Österreichische Galerie, Belvedere Vienna, Alfred Weidinger, Curatore dell’Albertina, Vienna, Tulliola Sparagni, Fondazione Antonio Mazzotta, Milano.
La mostra
La grande esposizione romana Klimt Kokoschka Schiele: dall’Art Nouveau all’Espressionismo, ha riportato il visitatore nell’atmosfera della Vienna a cavallo tra i due secoli sospesa tra influenze del simbolismo europeo, dell’Art Nouveau, dell’Espressionismo.
“Nell’arco di un decennio scarso, l’arte austriaca ha avuto una trasformazione monumentale, passando dai nudi sensuali ed i ritratti di società del pittore dell’Art Nouveau Gustav Klimt, all’Espressionismo marcatamente rivelatore di Oskar Kokoschka e di Egon Schiele. Il lavoro di questi tre Maestri documenta un capitolo chiave nei primi anni dell’arte moderna” (Jane Kallir). Si sono potuti ammirare i dipinti di Klimt – composizioni ritmiche dall’accentuato linearismo, dai colori smaltati e preziosi, dagli sfondi dorati con volti femminili incastonati come gemme – ora le opere di Kokoschka – caratterizzate da una forza di penetrazione psicologica e una violenza cromatica tutte espressioniste – ora i quadri e le opere su carta di Schiele, che affida la rappresentazione della sua angoscia a una linea tagliente, di gotica incisività.
Tra i tanti prestatori della mostra vanno ricordati tra gli altri: il Werner-Coninx Stiftung di Zurigo, l’Albertina di Vienna, il Museo di Ottawa, il National Museum di Toyota in Giappone, l’Historisches Museum der Stadt e il Leopold Museum di Vienna. E poi tante collezioni private soprattutto americane e svizzere che hanno contribuito ad arricchire l’esposizione romana.
“Nonostante le sontuose superfici dorate e gli schemi intricati delle tele di Klimt, i suoi dipinti non evitano il confronto con realtà difficili. (…) Grazie ai suoi sforzi Oskar Kokoschka ed Egon Schiele sono introdotti al pubblico di Vienna. Tuttavia, anche nei primi lavori, i tratti di Kokoschka e Schiele hanno un’energia irrequieta ed un’intensità psicologica che non sono presenti nelle languide linee tipiche dell’Art Nouveau” (Jane Kallir).
La rassegna, riunendo le opere di Klimt Kokoschka e Schiele, nonha voluto focalizzarsi sul singolo artista, ma offrire un quadro d’insieme e, presentando un’ampia carrellata dell’arte in Austria dall’Art Nouveau all’Espressionismo, non ruotando solo intorno ad alcuni capolavori, ma illustrando il percorso dei tre Maestri in questa fase storico artistica. Lo studioso e il visitatore sono stati così proiettati, attraverso oli, disegni e acquarelli, nell’eclettica atmosfera di una Vienna decadente e malata ma, nello stesso tempo, sfarzosa ed elegante nel clima brioso della belle epoque alle soglie della I guerra mondiale.