Finalmente, verrebbe da dire, visitando la mostra che Roma dedica a Marc Chagall con un titolo, “Chagall delle meraviglie”, che si ispira a un saggio di Louis Aragon. Finalmente una esposizione (imponente, ben 180 le opere in mostra, tra dipinti, disegni, gouache, sculture, incisioni) che ripercorre l’intero percorso del grande (e discusso) artista, mettendo in risalto quello che tante altre mostre, “parziali ed oleografiche” tendenti ad affermare un artista “popolare”, non hanno mostrato.

 Pino Fondati – Sole 24 ore

 Il Quirinale svela i suoi tesori in un contesto eccezionale, la Galleria di Alessandro VII Chigi che corre nell’ala dell’edificio prospiciente la piazza. Per celebrare un restauro durato quasi trent’anni ed ora giunto alla sua fase conclusiva sono esposti i capolavori della collezione di 260 arazzi del Quirinale. 

Stimolante la scelta di mostrare i lavori in progress: accanto agli otto arazzi già restaurati ne viene esposto uno sul quale l’intervento è in corso ed un altro ancora da restaurare. È impossibile non ammirare il talento con cui gli arazzieri fiamminghi hanno saputo rendere i cangiantismi ideati da Pontormo. Roba da stropicciarsi gli occhi!

 Il Tempo

Grande successo di pubblico riscosso dalla mostra “Degas classico e moderno” ospitata nel Complesso del Vittoriano di Roma: l’evento ha, infatti, registrato oltre 200.000 presenze in più di tre mesi di apertura e per questo l’organizzazione ha deciso di prorogare la chiusura dell’esposizione. Il bilancio vede ben 205.086 visitatori con una media di quasi 1.767 persone al giorno che hanno affollato le sale del Vittoriano per ammirare la mostra più completa mai organizzata in Italia su Degas pittore, scultore, disegnatore, fotografo, incisore.

Adnkronos

Raccontare tutto Dalí sarebbe stata infatti una missione quasi impossibile (…) ma questa esposizione è forte di un preciso taglio curatoriale che grazie anche a una notevole ricerca d’archivio punta sul racconto dei rapporti (importanti) tra l’artista e l’Italia e Roma (…) con una selezione ampia ed eterogenea che allinea, oltre ai quadri (tra cui alcuni buoni prestiti: Fundació Gala-Salvador Dalí di Figueres, Reina Sofia, Thyssen Bornemisza) anche disegni originali, foto inedite, filmati, lettere, copertine di giornale, costumi teatrali, mobili e oggetti di sua produzione, dalle bottiglie per il «Rosso Antico» ai profumi fino a una Vespa autografata di due suoi ammiratori, il tutto per rendere nel miglior modo possibile la complessità dell’individuo e dell’artista.

 Francesca Giuliani – Corriere della Sera Roma

Di fronte alla quantità, rarità e raffinatezza dei documenti esposti nel trittico di mostre inaugurate ieri sotto l’unico nome «Totò genio», di fronte alle foto, ai costumi e tutto quel che c’è da vedere fino al 9 luglio in tre sedi monumentali, risulta più evidente quello che ancora colpevolmente a Napoli non c’è: un Museo di Totò. Il corpus di materiali cartacei e video in mostra, il baule, gli oggetti, le locandine e i disegni che i curatori Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia hanno scovato e messo insieme grazie a molti prestatori, in un percorso narrativo dai mille sentieri, è già un museo bello e fatto.

Natascia Festa – Corriere del Mezzogiorno

Alla luce del successo di pubblico e grazie alla disponibilità dei musei e dei collezionisti privati che hanno prestato le loro opere, l’esposizione di Renato Guttuso viene eccezionalmente prorogata di una settimana. Fino a domenica 17 febbraio, giorno di chiusura della mostra, si potranno ammirare i cento dipinti che rappresentano l’intero arco creativo dell’attività artistica del maestro siciliano, documentando i diversi momenti espressivi del pittore e costituendo così la prima grande antologica che gli dedica la città. 

 Manuela Pelati- Corriere della Sera Roma

In occasione dei 90 anni dalla sua fondazione nel 1924 l’Istituto Luce apre le porte del suo ricco archivio per una esposizione di sogni e ricordi dell’Italia. 

«Questa mostra permette la conservazione della memoria ed è un patrimonio ricco per le nuove generazioni» ha dichiarato il ministro Dario Franceschini in conferenza stampa, aggiungendo che il futuro della mostra sarà anche internazionale, con l’esposizione prevista negli Stati Uniti, in Francia e in Germania nel biennio 2016-2018.  

 Letizia Rogolino – Il Fatto Quotidiano